L' AUTUNNO È UN CANE CHE ABBAIA IN LONTANANZA
L’autunno è un cane che abbaia in lontananza. Il volo di una farfalla bianca sui pochi fiori gialli rimasti. Il cinguettio isolato di un volatile rassegnato.
L’autunno è arrivato, ma per quanto piacevole il pensiero è ancora rivolto al caldo dell’estate, che tanto s’era atteso e già fa parte del ricordo.
Il ciclo delle stagioni non ammette ripensamenti. I mesi trascorrono senza sosta. Nel mezzo i giorni si rincorrono. I minuti e le ore si confondono. Ogni cosa, nell’esistenza, pare avere un senso. Ogni cosa, tranne forse l’esistenza.
L’autunno è il tempo della riflessione. Lo stare fermi a contemplare il proprio vissuto. L’attimo eterno della consapevolezza, nell’attesa dell’inverno che verrà.
Non è angoscia quella che si manifesta in taluni, bensì un lieve malessere dettato da un’ansia sottile. Un ciclo vitale che non ammette sosta alcuna che non sia la morte, sempre che esista la vera dipartita. Sempre che non sia un’illusione quella che ci ostiniamo a chiamare vita.
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